mercoledì 28 agosto 2013

England, here we come.

Eccoci, eccomi.
Ero pronta per raccontare qualcosa del mio viaggio in Inghilterra ma, pensandoci, credo davvero che oggi non ci sarà spazio per alcuna ricetta perché, si, voglio fare le cose davvero bene.
Così vi scrivo dalla mia cucina: computer sul tavolo, grembiule indosso perché in forno c'è una torta e nel frigo un "futuro" arrosto che sta marinando e trovo davvero poetico raccontarvi di questo viaggio mentre un favoloso profumino si diffonde nella stanza.
Quindi, partiamo dall'inizio.


Partiamo dalla prima foto, scattata dall'areo, non un grande scatto a dir la verità, dettato più dall'agitazione e dalla trepidazione del momento.
In realtà, pensarci ora non è facilissimo ma, concentrandomi un momento, posso risentire la stessa sensazione e, credo che chiunque abbia viaggiato da solo nella propria vita, possa capirmi.
Per arrivare fino all'aeroporto di Bristol (che, diciamocelo, non è esattamente London Heathrow) ho dovuto cambiare ad Amsterdam, affrontando così due viaggi aerei nello stesso giorno.
Però, mica male per una che non si era mai occupata di mezzo viaggio prima d'ora!
Sull'areo da Amsterdam a Bristol ho avuto il piacere di conoscere una simpaticissima ragazza svizzera dalla parlata veloce e spigliata che mi ha dato il primo assaggio di cosa vuol dire dover parlare in inglese per farsi capire.
Il viaggio dall'aeroporto di Bristol fino alla mia casetta a Shirehampton (un piccolo quartiere di periferia) l'ho trascorso con occhi sognanti, cercando di fare un fermo immagine di ogni cosa che vedevo, ma anche parlando con un adorabile tassista che mi ha fatto un vero e proprio interrogatorio sulla mia vita.
Credo di poter dire che la mia esperienza sia iniziata proprio nel momento in cui ho suonato il campanello di quella casa stretta e lunga, appiccicata a una serie di edifici esattamente uguali.
Da questo momento in poi inizia tutto: la conoscenza della famiglia, una meravigliosa e tipica (in senso buono!) famiglia inglese che mi ha accolto davvero a braccia aperte; la conoscenza della mia compagna di stanza, Laura, ventiduenne spagnola con pochi aggettivi che potrebbero descriverla perché in questo caso dire "divertente" o "simpatica" è dire poco.
Da quel momento tutte le giornate sono fuggite veloci, tra nuove conoscenze, ispezioni della città sotto una pioggia scrosciante e risate con persone conosciute un giorno prima.


Non starò qui a dirvi quanto mi sia piaciuta Bristol, anche perché, da quanto ho potuto vedere, ogni cittadina inglese ha le sue particolarità ed è speciale a modo suo (almeno dal punto di vista di un italiano) ma io ne sono rimasta davvero colpita.
Sarà stato merito del fiume che attraversava la città e che è stato compagno di lunghe passeggiate, sarà stato merito della strada che ogni giorno percorrevo per arrivare fino a scuola oppure dello spettacolo visto al "Festival dei Balloon" dove più di 50 mongolfiere si sono alzate insieme nel cielo.

Una mongolfiera che riproduceva quella vista in "Up"
Di certo una gran parte del merito va alle persone: al gruppo italo-spagnolo (ma molto più spagnolo che italo) che mi ha accompagnata per tutte queste due settimane, dai giri di shopping fino al classico mercoledì al Syndicate (trattasi della più grossa discoteca di Bristol) dove lo student party aveva finito per essere un'istituzione.
Oltre a Bristol, ho avuto il piacere di visitare anche Oxford e Cardiff, capitale del Wales, che mi hanno affascinato entrambe, anche se in modi diversi.

Oxford

Passeggiando per le vie di Oxford sembra davvero di essere catapultati in un romanzo di Jane Austen: casette bianche ricoperte di edera si alternano a college universitari di tutti i tipi.
Anche se non è proprio un Orgoglio e Pregiudizio anche Harry Potter fa la sua parte in questa città: visitando il college principale potrete camminare nella famosa sala da pranzo del giovane maghetto e comprare centinaia di cianfrusaglie a lui ispirate.
La musica cambia parlando di Cardiff che mi ha veramente affascinato.
Anche se parliamo del Galles, in questa città si respira comunque l'aria di una capitale che però non perde quel tipico fascino british che caratterizza anche il più piccolo villaggio di periferia.

Visuale del castello di Cardiff
Un consiglio: se passate da queste parti, una gita a Cardiff è d'obbligo, vi assicuro che non vi deluderà!
Che dire, sicuramente avrete intuito il mio entusiasmo per tutto ciò che riguarda l'Inghilterra e devo davvero trattenermi per non realizzare un post lunghissimo su queste due settimane.
Come sempre, se qualcuno di voi dovesse capitare dalle parti di Bristol e volesse avere qualche informazione in più su dove mangiare, cosa vedere e cosa fare non si faccia problemi a scrivermi, sarò più che felice di ricordare questi luoghi,
Ora scappo perché la mia torta è pronta e perché la nostalgia mi sta raggiungendo veloce, ottimo motivo per lasciarvi con una foto della passeggiata sul fiume di Bristol, uno dei luoghi che mi mancheranno di più.



Spero di avervi passato almeno un po' di questa magia.
Un bacio,
Valerie :)

domenica 25 agosto 2013

La malinconia si cura con.. i dolci!

Dicono che tornare sia sempre un po' strano.
Dicono che non vorresti mai tornare a casa, che il momento per partire non sia mai quello giusto.
E in effetti è vero: se avessi dovuto dare una data "ideale" per tornare, probabilmente avrei sempre rimandato.
Di certo questo viaggio in Inghilterra rimarrà assolutamente indelebile nella mia mente, in ogni suo più piccolo particolare: dall'emozione per la partenza (prima volta in aeroporto da sola!) fino alla tristezza del rientro, con tutti gli eventi che sono accaduti durante questi fantastici 15 giorni.
Anche se nessuno lo direbbe mai, partire da soli ha tutto un altro gusto, così diverso da ciò che si è abituati a fare normalmente: amici nuovi, giri nuovi, modi di vivere nuovi (e, probabilmente, insostenibili per un lungo periodo)!
In qualsiasi caso, un'esperienza è un'esperienza e, in quanto tale, è destinata a finire.
Quindi, bando alle ciance, si ricomincia! Stando via per 3 settimane, senza poter mai aggiornare il blog, mi sono venute tante belle idee per ricominciare con qualche novità e per aggiungere qualcosa a questo blog.
Quindi work in progress, perché se c'è una cosa di cui non mi stuferò mai, è proprio quella di lavorare a questo piccolo progetto, che giorno dopo giorno mi dà grandi soddisfazioni.
Ovviamente sull'Inghilterra avrei molto, molto da raccontarvi ma preferisco parlarne un po' alla volta piuttosto che fare un post malinconico, in cui compiango ciò che ho lasciato.
Preferisco ripartire con dolcezza, regalandovi questi cupcakes molto americani (ma anche in Inghilterra ne vanno pazzi!) che avevo sperimentato poco prima di partire!


Deliziosi!

Ingredienti per l'impasto di 12 cupcakes:
210 gr di farina 00
1 cucchiaio scarso di bicarbonato di sodio
un pizzico di sale
1 bustina di vanillina
135 ml di latte
100 gr di burro
140 gr di zucchero
3 uova

Per la crema al burro:
125 gr di burro
250 gr di zucchero a velo
estratto di vaniglia


Iniziate la preparazione setacciando la farina in una ciotola, aggiungete il bicarbonato, il sale e la vanillina.
Prendete ora il burro (che avrete lasciato fuori affinché diventi morbido) e montatelo con un frullino elettrico fino ad ottenere una crema.
Aggiungete poi lo zucchero poco alla volta continuando a montare.
è il momento di incorporare la farina e il latte, procedete alternandoli e continuando a sbattere a velocità moderata.
Alla fine otterrete un impasto liscio e omogeneo. Aggiungete le uova una alla volta e continuando a usare il frullino.
Mettete da parte l'impasto e imburrate e infarinate i pirottini di alluminio poi, aiutandovi con un cucchiaio, riempiteli fino a tre quarti.
Prima di infornare battete gli stampini sul tavolo in modo da far uscire eventuali bolle d'aria.
Infornate a 180 gradi per 20 minuti, saranno perfette quando la cupola sarà appena dorata, potete comunque fare la prova dello stuzzicadenti: se uscirà asciutto, sono pronti!
Nel frattempo dedicatevi alla crema al burro: ponete in una ciotola il burro a temperatura ambiente e iniziate a montarlo con un frullino elettrico. Armatevi di pazienza perché dovrete proseguire fino a che non otterrete un composto spumoso. A questo punto iniziate ad aggiungere lo zucchero a velo poco a poco e, infine, l'estratto di vaniglia.
Mettete da parte la crema al burro coperta da pellicola.
Sfornate i cupcakes e lasciateli raffreddare su una griglia, poi eliminate i pirottini, riempite una sac-a-poche con la crema al burro e passate alla decorazione.
Io ho usato una bocchetta a stella ma potete fare come preferite :)
Ultimate con qualche codette di zucchero e servite!

Un dolce perfetto accompagnato con una bella tazza di thè (ovviamente inglese ;) ) per una merenda con i fiocchi :D



Buon appetito,
Valerie :)